SERIE e ALLESTIMENTI
GRAPHIC (D)EVOLUTION - 2020
Si tratta di un progetto che si sta sviluppando nel tempo. Iniziato nel 2015 con il primo albero, il progetto ha preso forma negli anni successivi con una serie di variazioni grafiche, fino ad arrivare ad una rappresentazione quasi astratta, mantenendo solo le forme principali della figura.
Non considero conclusa l'esperienza, manca ancora un tassello alla perfetta circolarità del progetto, ma il proseguimento è in esecuzione.
Ho inserito questa serie nel 2020 in quanto ho avuto l'occasione di esporre tutto l'insieme per la prima volta al Museo CASA DEL CONTE VERDE a Rivoli (TO), sotto la Direzione Artistica di Roberto Borra.
Franco Fasano si definisce realista eppure traccia, attraverso il tema dell’albero, un percorso che dal figurativo conduce all’astrazione.
È un processo che solo la forza della natura può innescare. Quando l’artista è ispirato, “ogni figura perde il suo contorno, nella necessaria connessione con il resto”: i confini tra le sensazioni sfumano convergendo in un'unica emozione. Proprio questa diviene la protagonista dell’atto creativo e finisce per svelare una realtà differente.
Si tratta di un’interpretazione profonda della natura, una “devoluzione” preziosa e ricca di significato.
Recensione di Angela Calderan, curatrice della mostra "L'immaginario nell'Arte tra Astrazione e Figurazione "
MOVING FORMS - 2020
Serie di studi pseudo-iperfigurativi su forme anatomiche. Però ciò che ritenevo più interessante da rappresentare era il Movimento delle Forme stesse.
Immagini tratte da un cortometraggio del Festival RAMDAM 2016
Moving Forms n° 1 - olio su tela - dim. 40 x 60
Moving Forms n° 2 - olio su tela - dim. 40 x 60
Moving Forms n° 3 - olio su tela - dim. 40 x 60
Moving Forms n° 4 - olio su tela - dim. 40 x 60
Moving Forms n° 5 - olio su tela - dim. 40 x 60
Moving Forms n° 6 - olio su tela - dim. 40 x 60
SCOMPOSIZIONI FORZATE - 2016/2020
Di fronte ad un ritratto tutti vedono un volto, più o meno noto. Un viso che rappresenta anche noi stessi, persone tutte uguali seppur diverse.
Nel momento in cui l'immagine viene forzatamente scomposta, all'osservatore non appaiono più i canoni umani, conosciuti, la diversità si fa palese, viene inconsciamente naturale cercare di ri-formare mentalmente l'aspetto per noi originario, per noi più rassicurante.
Nasce un "disagio" visivo che ci disorienta.
Scomposizione forzata n° 1 - modella Lina Zuccaro
Olio su 3 tele con inserto di legno - dimens. totale originale 100 x 80
Anno 2016
Scomposizione forzata n° 2 - ritratto di Mick Jagger
Olio su 2 tele con cuneo di legno - dimens. totale originale 80 x 100
Anno 2017
Scomposizione forzata n° 3 - ritratto di Elton John
Olio su 2 tele con cilindro di legno - dimens. totale originale 100 x 80
Anno 2020
LA BELLA ITALIA - 2015
Allestimento composto da ritratti di diversi personaggi che, ognuno nel suo campo, hanno contribuito a fare grande l'Italia. Sono scrittori, giornalisti, registi di cinema, c'è una scienziata, un pittore...
Ognuna di queste persone ha "seminato" cultura, ed è anche grazie a loro se esiste un'altra Italia, che vive e resiste, nonostante tutto.
Ne mancano molti, ne sono consapevole. Ma quest'opera è work in progress...
Olio su tela
dim. 40 x 40 / 60 x 40
CAMINHO BRASILEIRO - 2013
Riproduzione di sei sculture lignee recuperate durante un viaggio in Brasile. Divertissement artistico.
Olio su tela
dim. 60 x 20
BALLERINA SEMPRE! - 2012
Questo progetto nasce da un'immagine di Gianni Bonelli, un fotografo di Siena. L'idea che ne è scaturita è stata quella di rappresentare la posa di una ballerina classica in tre diversi periodi della vita: a vent'anni nello slancio dell'elevazione, a quarant'anni in posa più statica e a sessant'anni, con conseguente, ancorchè contenuta, variazione anatomica.
2° Premio assoluto a Saluzzo Arte anno 2013
Mi fa piacere aggiungere la recensione di Rossana Melani che, proprio in virtù della sua conoscenza specifica della danza, ha voluto scrivermi dopo aver visto il mio lavoro.
Olio su tela
dim. 100 x 70 ognuna.
Analisi tecnica-emozionale di Rossana Melani, operatrice in danzaterapia, con esperienza pratica in danza classica e moderna.
Autrice della raccolta di poesie “Nastri d'infinito. Tempo, ricordi, follia” Ed. CTL Livorno, 2017.
[...] decisamente molto bella, in quanto particolare, la triade delle gambe della danzatrice. Bella l'idea delle scarpette da danza, delle scarpe seducenti da donna ed infine la donna scalza. A ben vedere ha il suo significato.
Il termine giusto della prima posizione potrebbe essere "relevè" ossia elevazione sulle punte (in francese perchè le posizioni di base della danza classica sono state codificate da un francese, Beauchamps), ma son più portata a considerare, osservando meglio, che potremmo essere di fronte a una "élévation", ossia un'elevazione sulle punte con stacco da terra.
Negli altri due quadri i piedi della danzatrice sembrano essere nella cosiddetta 4a posizione.
Le scarpe denotano anche un atteggiamento nei confronti della vita: nell'adolescenza vi è Idealizzazione, l'adolescente vuole volare, seguire i suoi sogni, "non ha i piedi per terra" si dice, no? qui il contatto con il suolo è nullo o ridotto al minimo.
La seconda con le scarpe rosse è una donna che cammina nella vita, anche mediante la sua femminilità ormai scoperta e mostrata.
La donna più matura ritorna al suolo, è la saggezza, la disillusione con accettazione e una certa dignità, in questo caso, perchè quei piedi sono ancora molto agili, le caviglie hanno elasticità. Non è affatto facile aprire così i piedi a quell'età, ma lo può fare grazie anche alla notevole apertura delle anche. Mantiene, la signora, l'agilità della danza ma portandola in un contesto terreno, non più ideale (adolescenza) non più seduttivo (30-40 enne) ma pacatamente e saggiamente terreno. E' colei che unisce danza e realtà. Difatti la danza moderna, che segue la danza classica, la si fa scalzi, proprio per ritornare al contatto col suolo, con la realtà, tentando di ridare vita al corpo come elemento vitale in sintonia con il mondo, la terra. Gli arti inferiori a contatto con il suolo rappresentano le nostre radici. In fondo la danza non è disgiunta dalla vita, dal tempo, e in questo caso segue l'evoluzione della donna.
PROJECT AMERICA - 2011
Questo lavoro, che ho chiamato "Project America", è composto da ritratti di alcuni personaggi americani che mi hanno sempre affascinato in qualche modo, o per la scrittura, o per la musica o, ancora, per il pensiero. Anche se sono perlopiù contemporanei, non c'è collegamento temporale tra di essi, o perlomeno non è voluto, è stata solo una scelta dettata da ammirazione e dall'estetica dell'immagine cercata nel web.
Scrive Elena Carrea, nella critica dalla mostra FRAMMENTI, a cura di Sofia Sicula, presso il Dongione di Carbonara Scrivia (AL)
[...] I ritratti di Franco Fasano, raccolti in un "polittico" , raccontano i simboli di un'America immaginata, con Marilyn e Martin Luther King, con Bukowsky e Clint Eastwood. Sono gli Stati Uniti di Hollywood e delle libertà, del West e degli eccessi...[...]
Olio su tela
dim. varie
VESTIZIONE - 2011
Il rito del mattino in tre atti e una cravatta...
Olio su tela
dim. varie